Nota redazionale
In questo numero
di TESTUALE 59/2017, fra le varie ipotesi di critica e storia delle
scritture poetiche (secondo la consueta prassi) una deve segnalarsi a
memoria della tradizione di un secolo straordinario, il ‘900. Ci
riferiamo ad Adriano Spatola e alla esperienza della rivista TAM TAM
e del Mulino di Bazzano. Certamente: i tempi sono cambiati… ma quel
momento particolare esige che si prenda atto di alcune indicazioni,
ormai in gran parte assimilate, che hanno influenzato direttamente e
indirettamente la ventura della poesia moderna e contemporanea. Si
possono sottolineare alcune caratteristiche di quelle ricerche:
l’essenza della forma e l’’irragione’ della poesia rispetto
al discorso prammatico; la comunione tra ‘segno’, ‘parola’,
‘voce’, ‘corpo’, ‘senso’ e ‘nonsenso’. Tutto ciò si
è avverato parallelamente alle arti cosiddette visive. E non è
possibile considerare l’attività poetica, artistica, critica di
questo nuovo millennio ignorando (anche senza obbligo di
accettazione) quanto è avvenuto allora e in parte ancora avviene.
Si riprende
inoltre il discorso sul rapporto tra poesia e filosofia, secondo il
punto di vista di
Habermas.
Alla sezione
RICERCHE il lettore trova un testo sperimentale d’oggi di raro
interesse, per qualche aspetto non dissimile da quelle scritture di
cui si dice in questo numero.
Tra i diversi
autori poi qui citati, tutti di livello qualitativo particolare,
pensiamo che sia utile per il lettore far maggior conoscenza, se già
non la conoscono (ma “Testuale” ne ha più volte parlato) di una
poetessa italiana che da molti decenni vive a Parigi. Poetessa,
scrittrice di esperienza critico-psicanalitica, bilingue. Qui si
riportano testi poetici in lingua francese e italiana.