Nota redazionale
Gli affezionati lettori della nostra rivista sanno ormai da tempo che gravi problemi economici, dopo trent’anni dalla fondazione, ci obbligano a tralasciare la pubblicazione del periodico in forma di volume cartaceo. Una crisi, la nostra, nella crisi generale del nostro paese. Tuttavia, come già abbiamo comunicato, non intendiamo interrompere la nostra ‘testuale’ ricerca. Operiamo perciò in rete e chi desidera ancora leggerci e intrattenersi con noi può farlo gratuitamente visitando (stampando anche, se necessario, i saggi che possono interessare) il sito
www.testualecritica.it
che riporta integralmente numeri attuali e numeri degli anni più recenti, compresi, per il più lontano passato, i sommari generali dei numeri a partire dalla fondazione, anno 1983. Si possono consultare anche le Monografie e i Quaderni che sono stati più volte allegati ai diversi numeri della rivista.
In questo n.51 che, per l’appunto, si può leggere al sito nominato, si pubblicano esperienze di ricerca e analisi di particolare e più raro interesse, quali, per esempio, l’originale rilettura di Pascoli da parte di Giancarlo Buzzi, l’analisi linguistica in Petrolio di Pasolini da parte di Ugo Fracassa, le fascinazioni dell’amore in poesia esemplificate sui testi contemporanei da Rosa Pierno. Le ricognizioni storiche di Arturo Schwarz e di Fausta Squatriti possono sembrare repertori di eventi abbondantemente conosciuti: tuttavia la particolarità anche ‘ideologica’ delle reciproche prese di posizione può sollecitare, soprattutto nei nostri giovanissimi lettori, per generazione ormai lontani dalle esperienze del ‘900, un interesse aperto anche ad innovative discussioni storiche. Letteratura e critica straniere (in questo caso francesi e spagnole) incontrano fascinose proposte in Franco Campegiani per la poesia di Jean Flaminien, e, per vasto impegno, nella ricerca teorica del poeta e critico cileno Miguel Muñoz. Gio Ferri, come di consueto, cura la corrispondenza con gli autori nella rubrica “Letterale”.
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Non mancano tuttavia, purtroppo, gravi motivi di tristezza. I lettori di “Testuale” ricorderanno il prezioso contributo di due poeti e studiosi croati, i coniugi Mladen Machiedo (il maggior italianista dell’Università di Zagabria) e Višnja Machiedo (francesista croata di raffinata sapienza, alla quale a Parigi fu assegnata pochi anni fa per i suoi meriti di traduttrice dal francese al croato e viceversa, la Legion d’Onore). Višnja Machiedo, dopo una lunga malattia, ha lasciato l’amico Mladen e noi. Era donna di grande simpatia e di qualità intellettuali assai rare. A Mladen Machiedo va il nostro solidale affettuoso abbraccio.