Nota Redazionale

Questi testi critici sono solo una parte di un migliaio di cartelle, salvo rari casi inedite, lasciate da Giuliano Gramigna nell’archivio della redazione di “Testuale” con l’idea dello stesso autore di raccoglierne alcuni in un numero della rivista. Si tratta di vere e proprie circostanziate analisi testuali. E inoltre di relazioni o conferenze, benché ben definite (vale a dire non in forma di sparsi appunti), poche volte incluse in atti di convegni con certezza individuabili. Sovente non sono contrassegnate da date certe, sebbene si possa tranquillamente presumere che siano state redatte fra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso.

La selezione è rivolta alla natura intrinseca del pensiero sistematico dell’autore – che, oltre l’esercizio critico, con la sua poesia e la sua narrazione può essere considerato uno dei più originali e prestigiosi scrittori del secondo Novecento. La pubblicazione di questi testi vuole essere, come è, coerente con la sua generale attività culturale e con la imponente bibliografia, in volume e in interventi su riviste e quotidiani.

Il lettore di questa antologia potrà comunque confermarsi nella considerazione delle grandi linee della ricerca di Giuliano Gramigna, tramite, fra l’altro, i più diversi strumenti di lettura del testo poetico e narrativo, fra i quali va messa in primo piano la psicoanalisi, da Freud a Lacan.

Come si noterà si è dato spazio a letture che vanno dai classici del Novecento a testi più recenti sui quali, per altro, non si è insistito. Ciò per evitare di rendere pletorica la raccolta con le innumerevoli recensioni che potranno far parte di altra pubblicazione, riferendosi all’attività militante, in particolare espressa con continuità sulle pagine culturali dei quotidiani. Si riporta qualche intervento solamente per dar conto della posizione di Gramigna di fronte alla più avanzata ricerca, in particolare poetica, che ha caratterizzato soprattutto gli ultimi anni della sua attività.

Un ringraziamento particolare va al poeta e critico Cesare Viviani per il suo prezioso apporto nell’ordinare questi testi dispersi e sovente dimenticati.